opere
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Water Emergency

2004 - Malga Costa - Val di Sella (Trento) INSTALLAZIONE PERMANENTE

Materiali: legno, corteccia arborea incensi,
fiori (stadice e felci) per l’evento
Piante messe a dimora: Rosa canina,
Prunus, Euonimus Europalus.
Performance musicale di Markus Stockhausen
e Tara Bouman.

Dimensioni: diametro m 40,
superficie totale m 950 m³.

Lungo il percorso di Arte Sella, Maria Dompè realizza Water Emergency: intervento en plein air, ideato appositamente per l’habitat silvestre che lo accoglie.

Fulcro del lavoro è un’antica calchera trentina, fornace un tempo utilizzata per la cottura della pietra calcarea. Qui, dove il fuoco ardeva ininterrottamente per otto giorni ed otto notti, si respira l’atmosfera di un tempo rallentato, sincronizzato sui battiti dell’anima e i cicli naturali.

Il giorno dell’inaugurazione, la fornace è cosparsa di felci e fiori di stadice, che sembrano scaturire direttamente dalla roccia: è l’augurio che una stilla di vita possa rigenerare la terra, isterilita dall’uso indiscriminato delle risorse idriche. L’opera dell’uomo, segno tangibile del suo impatto sulla natura, diventa il centro propulsore di un mandala, che s’inserisce nel bosco con la leggerezza di un ricamo vegetale.

La texture dell’opera è la stessa dell’ambiente: fronde, rami, cortecce arboree mappano la geometria circolare di un abisso, da cui emergere, per riconciliarsi con la totalità dell’universo. Questo “giardino dell’anima”, come lo definisce l’artista, è la riserva interiore a cui attingere nel processo di continua metamorfosi psichica ed energetica dell’individuo. Lo stesso rituale alchemico è evocato dalle pietre della calchera, trasformate in una magica infiorescenza.

Al dinamismo effusivo del mandala si richiama la musica di Markus Stockhausen e Tara Bouman, amplificata dall’anfratto naturale e fusa con l’armonia cosmica. Una fragranza profumata d’incenso e note floreali accentua la valenza sinestetica ed interattiva del lavoro che, tramite il forte impatto sensoriale, spinge a ritrovare nel mondo la “casa dell’essere”: fiamma sempre accesa, germoglio perenne, pozzo inestinguibile con cui alimentare la propria vocazione infinita.

Maria Egizia Fiaschetti